L'idiota
Una delle opere più importanti di Dostoevskij, pubblicata nel 1869.
La storia orbita interamente intorno al protagonista, il principe Myskin, ultimo erede di un'antica famiglia decaduta.
Il principe Myskin, essere di una radiosa e pura bontà, portata al limite del credibile, la cui storia è ambientata nella Russia dell'800 in cui compassione e misericordia sono definite idiozie pur di non essere soppesate. Un cuore luminoso incapace di adeguarsi al cinismo e alla meschinità della società dei valori materiali, in cui la libertà è subordinata a vincoli sociali e l'apparenza è religione.
Egli è la rappresentazione fisica di un'ideale, un mythos, che disarma chiunque gli stia intorno con la sua ingenua bontà. chi lo incontra si schiude ed egli con la sua luce acceca le ombre nelle menti e nei cuori dei suoi interlocutori.
Myskin è una versione più contorta di Cristo, ed egli, inconsapevolmente, tenta di compiere l'ideale di Cristo. Ma il modello di Cristo è irrazionale e irraggiungibile e di conseguenza il percorso del principe è destinato a una fine tragica che lo porterà alla follia. Nessuno lo comprende e la sua fragilità lo condurrà inevitabilmente alla distruzione.
Il messaggio di Dostoevskij, che all'inizio potrebbe sembrare di speranze, è una critica all'umanità.
Una delle opere più importanti di Dostoevskij, pubblicata nel 1869.
La storia orbita interamente intorno al protagonista, il principe Myskin, ultimo erede di un'antica famiglia decaduta.
Il principe Myskin, essere di una radiosa e pura bontà, portata al limite del credibile, la cui storia è ambientata nella Russia dell'800 in cui compassione e misericordia sono definite idiozie pur di non essere soppesate. Un cuore luminoso incapace di adeguarsi al cinismo e alla meschinità della società dei valori materiali, in cui la libertà è subordinata a vincoli sociali e l'apparenza è religione.
Egli è la rappresentazione fisica di un'ideale, un mythos, che disarma chiunque gli stia intorno con la sua ingenua bontà. chi lo incontra si schiude ed egli con la sua luce acceca le ombre nelle menti e nei cuori dei suoi interlocutori.
Myskin è una versione più contorta di Cristo, ed egli, inconsapevolmente, tenta di compiere l'ideale di Cristo. Ma il modello di Cristo è irrazionale e irraggiungibile e di conseguenza il percorso del principe è destinato a una fine tragica che lo porterà alla follia. Nessuno lo comprende e la sua fragilità lo condurrà inevitabilmente alla distruzione.
Il messaggio di Dostoevskij, che all'inizio potrebbe sembrare di speranze, è una critica all'umanità.
La principessa schiava
Questo libro è l'autobiografia di Jacqueline Pascarl, una donne forte che nella sua vita ha dovuto affrontare molte difficoltà e delusioni.
Jacqueline è nata il 5 luglio 1963 a Melbourne, in Australia. Abbandonata dal padre e con la madre in cura per problemi psichiatrici, visse con la nonna fino all'età di nove anni. Tornata dalla clinica con un nuovo compagno, anche lui ex paziente, la madre si riprende la figlia e forma una pseudo-famiglia, lasciando che il compagno molesti Jacqueline a suo piacimento.
A sedici anni riesce ad andare via di casa rifugiandosi da tre amiche e cominciando a lavorare a tempo pieno. A diciassette anni incontra Bahrin, membro della famiglia reale della Malesia, che inizia a corteggiarla; Jacqueline rimane affascinata dai suoi modi gentili e romantici ai quali non riesce a resistere.
Decide di sposarlo nonostante la sua giovane età e le sue insicurezze. Ma dopo essersi sposati ed essere giunti in Malesia, il premuroso marito si trasforma: la prima notte di nozze la violenta, le dice che è di sua proprietà e che dovrà sempre obbedirgli. Quando tornarono a Melbourne perché Bahrin doveva terminare l'università, lui tornò ad avere il solito carattere premuroso e dolce.
“Fu agghiacciante vedere come nell'attimo in cui scendevamo dall'aereo a Kuala Lumpur, Bahrin riprendeva la sua identità malese e la freddezza che avevo imparato ad aspettarmi da lui”.
Nel 1981 si trasferirono definitivamente in Malesia e a diciannove anni ebbe il primo figlio Iddin. Solo quando vide per la prima volta il figlio capì veramente cosa fosse l'amore. Poco dopo nacque la sua seconda figlia Shah e nello stesso anno la nonna di Jacqueline fu vittima di un ictus, in questo modo Jacqueline poté tornare a Melbourne con i figli. Cominciò così per lei una battaglia legale grazie alla quale riuscì a divorziare dal marito e ad ottenere la custodia esclusiva dei due figli.
Ricomincia la vita di Jacqueline, che si destreggia tra il lavoro e i figli. Ma proprio quando tutto sembra andare bene, un eccesso di fiducia verso Bahrin porta alla tragedia: i figli vengono rapiti e riportati in Malesia. Jacqueline inizia una lotta per riportarli a casa, ma si trova davanti ad un muro costruito principalmente dalle autorità Australiane che vogliono evitare un incidente diplomatico.
In questo libro viene espressa la rabbia di una madre che vuole solo riavere i suoi figli. Viene inoltre descritto come la società e la famiglia possano influenzare una persona, Bahrin in Australia era un uomo romantico e dolce ma quando arriva in Malesia si sentiva in dovere di trattare Jacqueline come un oggetto.
Così termina questo libro ma la sua storia continua in "Solo per i miei figli" dove racconta la lotta affrontata per rivedere i figli.Nonostante il fatto che il principe Bahrin avesse ammorbidito la sua posizione negli ultimi anni e avesse dichiarato che i suoi figli potessero vedere la loro madre, qualche tempo dopo che avessero compiuto diciotto anni, Jacquile non vide i suoi figli fino al 2006 quando sua figlia ventenne Shahirah (ora conosciuta semplicemente come Shah ) l'ha visitata a Melbourne. Nell'agosto del 2006, il figlio Iddin, è tornato in Australia per visitare la madre dopo quattordici anni di separazione. Jacqueline è ora in contatto con i suoi figli quasi tutti i giorni.
Questo libro è l'autobiografia di Jacqueline Pascarl, una donne forte che nella sua vita ha dovuto affrontare molte difficoltà e delusioni.
Jacqueline è nata il 5 luglio 1963 a Melbourne, in Australia. Abbandonata dal padre e con la madre in cura per problemi psichiatrici, visse con la nonna fino all'età di nove anni. Tornata dalla clinica con un nuovo compagno, anche lui ex paziente, la madre si riprende la figlia e forma una pseudo-famiglia, lasciando che il compagno molesti Jacqueline a suo piacimento.
A sedici anni riesce ad andare via di casa rifugiandosi da tre amiche e cominciando a lavorare a tempo pieno. A diciassette anni incontra Bahrin, membro della famiglia reale della Malesia, che inizia a corteggiarla; Jacqueline rimane affascinata dai suoi modi gentili e romantici ai quali non riesce a resistere.
Decide di sposarlo nonostante la sua giovane età e le sue insicurezze. Ma dopo essersi sposati ed essere giunti in Malesia, il premuroso marito si trasforma: la prima notte di nozze la violenta, le dice che è di sua proprietà e che dovrà sempre obbedirgli. Quando tornarono a Melbourne perché Bahrin doveva terminare l'università, lui tornò ad avere il solito carattere premuroso e dolce.
“Fu agghiacciante vedere come nell'attimo in cui scendevamo dall'aereo a Kuala Lumpur, Bahrin riprendeva la sua identità malese e la freddezza che avevo imparato ad aspettarmi da lui”.
Nel 1981 si trasferirono definitivamente in Malesia e a diciannove anni ebbe il primo figlio Iddin. Solo quando vide per la prima volta il figlio capì veramente cosa fosse l'amore. Poco dopo nacque la sua seconda figlia Shah e nello stesso anno la nonna di Jacqueline fu vittima di un ictus, in questo modo Jacqueline poté tornare a Melbourne con i figli. Cominciò così per lei una battaglia legale grazie alla quale riuscì a divorziare dal marito e ad ottenere la custodia esclusiva dei due figli.
Ricomincia la vita di Jacqueline, che si destreggia tra il lavoro e i figli. Ma proprio quando tutto sembra andare bene, un eccesso di fiducia verso Bahrin porta alla tragedia: i figli vengono rapiti e riportati in Malesia. Jacqueline inizia una lotta per riportarli a casa, ma si trova davanti ad un muro costruito principalmente dalle autorità Australiane che vogliono evitare un incidente diplomatico.
In questo libro viene espressa la rabbia di una madre che vuole solo riavere i suoi figli. Viene inoltre descritto come la società e la famiglia possano influenzare una persona, Bahrin in Australia era un uomo romantico e dolce ma quando arriva in Malesia si sentiva in dovere di trattare Jacqueline come un oggetto.
Così termina questo libro ma la sua storia continua in "Solo per i miei figli" dove racconta la lotta affrontata per rivedere i figli.Nonostante il fatto che il principe Bahrin avesse ammorbidito la sua posizione negli ultimi anni e avesse dichiarato che i suoi figli potessero vedere la loro madre, qualche tempo dopo che avessero compiuto diciotto anni, Jacquile non vide i suoi figli fino al 2006 quando sua figlia ventenne Shahirah (ora conosciuta semplicemente come Shah ) l'ha visitata a Melbourne. Nell'agosto del 2006, il figlio Iddin, è tornato in Australia per visitare la madre dopo quattordici anni di separazione. Jacqueline è ora in contatto con i suoi figli quasi tutti i giorni.